TORRE FEDERICI

POSIZIONE 46.240815005129946, 10.398142234943569
COMUNE Vezza d’Oglio
PERIODO STORICO Metà del XIV sec
FUNZIONE ORIGINALE Antica Residenza
FUNZIONE ATTUALEBiblioteca Comunale, Museo; Locale con spazi espositivi
FRUIBILITÀAperto al pubblico

INQUADRAMENTO

Il palazzo Federici era l’antica residenza della famiglia ghibellina “Federici” a Vezza d’Oglio.  

Restaurato nel 2013 oggi è uno dei monumenti simbolo del paese.

COME SI RAGGIUNGE

Dalla piazza 4 Luglio 1866 (Vezza d’Oglio) procedere in direzione est verso Via Roma dopodichè svoltare a sinistra e prendere Via 20 Settembre, dopo pochi metri sulla destra sarà possibile vedere la torre.
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Storia

Medioevo

Già alla metà del XIV secolo esistevano tre strutture:
-La torre al centro dell’isolato;
-Un ampio edificio rettangolare;
-Il portale con la muratura ad esso collegata;

In questo periodo il più grande esponente della famiglia era Giovanni Federici che si trasferì a Vezza d’Oglio dove volle far edificare il palazzo che oggi conosciamo.

Già dal XV secolo ci sono stati una serie di smantellamenti perché la Repubblica Veneta che aveva conquistato la valle volle la distruzione delle opere fortificate dei feudatari locali.

XVI-XVII SECOLO

Nei due secoli successivi decade completamente l’aspetto di fortilizio a favore di quello abitativo e la famiglia Federici si adegua alle nuove funzioni sociali e di rappresentanza.

Vengono edificati nuovi edifici sul lato est organizzati attorno ad un cortile interno quadrato dove si affacciano portici e loggette.

Viene ampliato anche il palazzo rettangolare sul lato sud, il tutto viene decorato con loggiati e volte secondo un gusto rinascimentale.

Viene costruito il potale in arenaria rossa su cui ancora oggi sono visibili lo stemma della famiglia Federici e la data: 1543.

XVIII SECOLO

All’inizio di questo secolo tutto il complesso subisce danni a causa di un incendio; questo lascerà segni visibili ancora oggi.

È lo stesso secolo in cui la famiglia Federici vive un progressivo declino politico ed economico: in questo periodo il palazzo è interessato da un lento processo di alienazione di porzioni edilizie sempre più consistenti.

Uno degli edifici quasi completamente distrutti dall’incendio viene ricostruito e ampliato nel 1717.

Probabilmente questo edificio fu utilizzato da una famiglia dedita all’agricoltura e all’allevamento ma i Federici non si dedicavano a queste attività: questo potrebbe essere indice di un primo frazionamento fra diversi proprietari.

Vengono costruiti due nuovi edifici nella seconda metà del 1700: uno a nord adibito ad usi agricoli e un altro sul fronte sud-ovest usato come palazzo signorile.  Sul lato sud invece vengono demoliti e rettificati corpi di fabbrica rinascimentale per dare più spazio alla vicina chiesa che veniva ricostruita in quel periodo.

XIX SECOLO-GIORNI NOSTRI

Nei secoli successivi la proprietà diverrà sempre più frazionata, la famiglia Federici si estingue, viene abbattuta la parte superiore della torre medioevale per recuperare materiale edilizio per la costruzione del campanile della Chiesa Parrocchiale.

A CATASTO

COS’È OGGI/COS’ERA IERI/DESCRIZIONE

Il palazzo Federici era l’antica residenza della nobile famiglia, distinta dal castello.

La Torre è stata inaugurata nel 2013, questa costituisce uno dei più antichi edifici del luogo, appartenuto ai Federici: un’importante famiglia ghibellina della Valle Camonica, i cui membri tra il 1458 e il 1697 hanno ricoperto per 54 volte la carica di Sindaco della Comunità di Valle Camonica.

L’edificio ospita al piano terra due locali, destinati a spazi espositivi o ad altre esigenze/iniziative di natura culturale.

Al primo piano c’è una sala museale permanente dedicata alla battaglia garibaldina del 4 luglio 1866, detta “la Battaglia di Vezza d’Oglio”, che si svolse all’interno del contesto della terza guerra d’indipendenza.

Al primo piano c’è anche una sala riunioni appositamente attrezzata con circa 30 posti a sedere e un ulteriore spazio a disposizione per eventuali allestimenti espositivi.

Al secondo piano c’è la sede della biblioteca comunale con spazi di lettura, una nuova area attrezzata dedicata alla lettura dei bambini ed una caratteristica sala espositiva ricavata nella torre.

CONFRONTO MAPPE/IMMAGINI

     

CURIOSITÀ

-Una leggenda racconta che nel cortile del palazzo ci fossero delle botole con gli spuntoni dove i Federici avrebbero gettato i loro nemici.

-Una leggenda racconta che la famiglia Federici avesse goduto dello Ius Primae Noctis.

A Sonico si narra che il feudatario del luogo avesse fermato un certo Adamini mentre si recava a casa dopo il matrimonio per riscuotere questo diritto: lo ius primae noctis (diritto della prima notte).

Adamini preparato a quello che sarebbe potuto succedere avrebbe estratto l’archibugio e con un colpo diretto avrebbe colpito il nobile pronunciando la frase “T’ho pagàt” (“ti ho pagato” in dialetto camuno). Per questo motivo la famiglia Adamini prese il nome di “Pagocc”.

LINK UTILI

http://www.museocivicogaribaldino.it/

https://www.in-lombardia.it/it/turismo-in-lombardia/como-turismo/monumenti-como/torre-federici

Articolo a cura degli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore F. Meneghini di Edolo: Clara Testini, Fabrizio Marchetti e Luciana Masia.

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